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L'Economia del Corriere Milano 16 ottobre

ThinkPad ha appena compiuto 25 anni. Parliamo dell’iconico computer portatile che dal 1992 ne ha fatta di strada. Da quando nei Yamato Labs giapponesi di Yokohama vide la luce il primo modello 700C. Un prodotto innovativo per l’epoca. A partire dal formato dello schermo, un 10 pollici a colori con a bordo il sistema Windows 3.1. In un quarto di secolo ne sono stati prodotti oltre 130 milioni di esemplari in un centinaio di modelli. Con l’invidiabile primato di essere l’unico notebook al mondo in continua crescita. Lo dicono i numeri. Fino al 2005 ne furono venduti da Ibm 25 milioni di pezzi. Poi quell’anno la divisione personal computer del colosso americano fu acquisita da Lenovo. Prezzo della transazione 1,25 miliardi di dollari. Da allora i manager cinesi si sono dati da fare, e non poco, per mettere a frutto l’investimento.

Dal primo esemplare la famiglia ThinkPad è diventata più leggera (almeno tre volte) e veloce (oltre 110 volte). Arricchita di modelli e accessori per tutti i gusti e prezzi. Gli utenti hanno gradito e premiato Lenovo che nel 2014 ha brindato al cento milionesimo esemplare venduto. Non solo. Negli ultimi tre anni, in un mercato in sofferenza, altri 30 milioni di pezzi si sono aggiunti ai precedenti. «Originale, affidabile e robusto» è il mantra recitato dai progettisti ancora oggi.

Tutto è iniziato a fine anni ’80 quando Ibm diede incarico al designer tedesco Richard Sapper di studiare un Pc da viaggio, per adeguarsi alle necessità dei primi utenti mobili. Nel corso dell’evento di Yokohama per l’anniversario dei venticinque anni, l’Economia del Corriere ha incontrato Arimasa Naitoh. L’ingegnere giapponese che dall’inizio affiancò Sapper nella progettazione. Due le idee che diedero il via ai lavori durante un soggiorno a Tokyo del designer tedesco: «le Bento box, le scatole in legno laccato nero nelle quali i giapponesi mettono il cibo - racconta Naitoh - e poi “think” un piccolo taccuino di pelle per scrivere appunti che lo stesso Sapper vide in un negozio». Ibm impose due condizioni riguardo al formato che doveva essere delle dimensioni di un foglio A4. E poi il colore, rigorosamente nero per distinguerlo dagli anonimi laptop beige in voga fino ad allora. I lavoro impegnò un team misto americano-giapponese di un centinaio di persone che lavorarono circa 18 mesi. Alla fine ThinkPad il «taccuino elettronico per pensare», venne presentato al pubblico il 5 ottobre di un quarto di secolo fa. Da allora i tecnici non si sono più fermati, sfornando nuove serie a ritmo continuo.

Questi laptop sono stati scelti dalla Nasa come computer per missioni spaziali. E ben cento esemplari sono presenti sulla Stazione Internazionale. Non solo. Allineando quelli prodotti fino a oggi si compie l’intero giro dell’equatore. In occasione dello spegnimento delle 25 candeline il colosso cinese, che con tutte le divisioni dà lavoro nel mondo a 52 mila dipendenti (fatturato 43 miliardi di dollari), ha presentato ThinkPad Anniversary Edition 25. Vuole essere la rivisitazione in chiave moderna del design iniziale, con alcune caratteristiche “retro” diventate iconiche nel corso degli anni. Come la tastiera retroilluminata a sette file di tasti, i pulsanti per la regolazione del volume e l’immancabile TrackPoint. Il puntatore rosso incastonato al centro tra i tasti GHB. Il processore è un potente Core-i7 di Intel (fino dall’inizio partner ThinkPad). Disponibile in tiratura limitata costerà attorno a 2 mila euro.

Ma “l’highlander dei notebook” ha in serbo tante novità per il futuro. Dopo i convertibili Yoga con rotazione totale dello schermo a 360 gradi e sistema di proiezione, nei Labs si mostra interesse a modelli in grado di operare con sistemi in realtà aumentata. Capaci di estendere le informazioni del mondo circostante, grazie ad app e un doppio occhio elettronico in alta risoluzione (frontale e posteriore). E poi schemi in materiale plastico per trasformare il notebook in tavoletta luminosa arrotolabile. Rimane più che mai valida la visione iniziale di Sapper: «il tempo è l’unica variabile che può stabilire la qualità di un prodotto». Il quarto di secolo della famiglia ThinkPad lo dimostra.

RICHARD SAPPER
Ingegnere e designer tedesco nasce a Monaco nel 1932. A soli 24 anni entra nell’ufficio progetti Mercedes Benz e nel 1958 si trasferisce a Milano per lavorare con Gio Ponti. Un anno dopo inizia la lunga collaborazione con Marco Zanuso. Insieme progettano prodotti cult per Brionvega come la Tv portatile Doney e la mitica Radio Cubo. Per Siemens elaborano invece Grillo l’innovativo telefono a conchiglia. Tra il 1970 e il 1976 è consulente Fiat e Pirelli. Negli anni 1980 Ibm lo chiama per iniziare gli studi di un computer portatile. Nel 1992 esce ThinkPad 700C e anche col cambio di proprietà Sapper rimarrà consulente Lenovo. Muore a Milano, sua città adottiva, due anni fa.

twitter @utorelli








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